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martedì 12 febbraio 2013

La ripubblicizzazione è in marcia

Marcia_acquaDopo due anni di costanti attacchi all'esito del voto referendario, sia sul versante della gestione (con tentativi, bocciati dalla Corte Costituzionale, di rimettere in campo la privatizzazione) sia sul versante della tariffa (con i tentativi da parte dell'AEEG , stoppati in parte dal Consiglio di Stato, di reintrodurre i profitti nella stessa), chiunque si confronti con la battaglia per la riappropriazione sociale dell'acqua e per una gestione pubblica, partecipativa e senza profitti del servizio idrico integrato, potrebbe immaginarla come totalmente immersa in una fase costantemente difensiva.
Niente di più lontano dalla realtà concreta.
E se la persistenza del movimento dell'acqua e delle ragioni profonde che hanno portato alla vittoria refendaria del 2011 ha permesso una forte resistenza ai tentativi di governi e poteri forti di riconsegnare l'acqua al mercato, la penetrazione carsica dentro i territori sta producendo importanti e promettenti risultati verso la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.
di Marco Bersani

lunedì 11 febbraio 2013

Al Pd manca lʼacqua. I comitati ricordano a Bersani il plebiscito blu

Tra “le parole dell’Italia giusta” che stanno facendo il giro del paese insieme al Pd in questa campagna elettorale, stampate come carta cielo da presepe alle spalle di Pierluigi Bersani durante i sui discorsi, ne mancano due, un sostantivo e un aggettivo che insieme pesano 27.000.000 di cittadini: “acqua pubblica”.
Dopo qualche imbarazzato tentativo di dialogo, il rapporto tra il Pd e il popolo referendario non è mai stato di convergenza: a dir poco timido durante la campagna per il sì all’acqua pubblica e senza profitti, subito dopo il “plebiscito blu”, Pierluigi Bersani aveva però prontamente esaltato in conferenza stampa lʼeccezionale risultato in termini di partecipazione popolare e assunto come responsabilità un nuovo piano nazionale di gestione del ciclo dellʼacqua, salvo poi palesare che la sua idea di “nuovo piano” era contenuta in una proposta di legge che, in sostanza, ben lungi dallo sbarrare la strada alle privatizzazioni, poco aveva di innovativo, limitandosi a riproporre un contesto analogo a quello vigente prima del decreto Ronchi.

di Salvatore Alterio

mercoledì 6 febbraio 2013

Acqua gestita da un ente pubblico. Voto storico al Comune di Reggio Emilia

Una vittoria storica per i comitati italiani dell’Acqua Bene Comune a Reggio Emilia. Approvata in consiglio comunale la mozione popolare che prevede di affidare la gestione del servizio idrico integrato ad un ente di diritto pubblico. Il voto arriva in un momento delicato, dopo che la gestione affidata ad Iren, la multiutility del Nord quotata in borsa, è scaduta da un anno: oltre le accuse che la struttura sia a rischio fallimento, i comitati chiedevano a gran voce di applicare i risultati del referendum e approfittare per non rinnovare l’affidamento a Iren.

di Martina Castigliani

martedì 5 febbraio 2013

Le campagne di tutti

Di Marco Bersani

È quasi disarmante prendere la parola di fronte a una campagna elettorale che, rimosso il terremoto sociale creato dalle politiche di austerità, viene giocata, ancora una volta, e senza soluzione di continuità, sul risiko dei nomi e delle alleanze nel futuro scacchiere istituzionale. Nessuna riflessione sulla crisi verticale della democrazia rappresentativa, ma solo ossessivi appelli a un voto, definito, di volta in volta, «utile», «decisivo», perfino «storico». E altrettanti richiami, in ogni discorso, nelle candidature e perfino nei nomi dei partiti, a una fantomatica società civile, la cui sola evocazione dovrebbe colmare la distanza che, ormai da decenni, separa il quadro politico-istituzionale dalla vita reale delle persone.

lunedì 4 febbraio 2013

Consiglio di Stato: bollette illegittime dal 2011



Lo ripetiamo ancora una volta: abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone.
L'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas, incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva infatti chiesto un parere al Consiglio di Stato circa la remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette. Il Consiglio di Stato ha risposto confermando quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta.

sabato 2 febbraio 2013

Manifestazione/presidio davanti alla sede dell’AATO2 Marche

La mattina di venerdì 25 Gennaio i Comitati per l’Acqua Bene Comune delle Marche si sono dati appuntamento a Jesi, sotto la sede dell’AATO2 (Autorità di Ambito Territoriale Ottimale), per partecipare alla giornata nazionale contro il nuovo metodo tariffario proposto dall’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas). Una delegazione di attivisti, rappresentanti le varie città del territorio, sono state ascoltate negli uffici dell’AATO2 mentre in strada gli altri membri dei comitati informavano i cittadini tramite volantinaggio. Le richieste fatte al direttore Massimiliano Cenerini sono state le seguenti:

  • Rifiutare, come AATO2 Marche, il nuovo metodo tariffario e di rigettarlo al mittente perché andrebbe ad eliminare totalmente gli esiti del Referendum del 2011; questo a causa della reintroduzione, sotto altro nome, della “remunerazione del capitale investito” e con l’introduzione di maggiori difficoltà per il reperimento dei finanziamenti a sostegno del servizio idrico.
  •  Richiamare l’attenzione su questa tematica anche degli altri AATO della regione, coordinando un’azione di opposizione a tale metodo.
  •   Chiedere di poter partecipare come Comitati alla prossima riunione dell’AATO2, dove si discuterà con i sindaci del territorio il nuovo metodo tariffario e quali scelte politiche portare avanti.
  •   E’ stato infine chiesto di poter incontrare, prima della riunione dell’AATO2, la presidente Marisa Abbondanzieri e di poter confrontarsi con lei sugli stessi temi.
  Il direttore ha mostrato la stessa preoccupazione dei comitati per il nuovo metodo tariffario proposto, spiegando che, anche di fronte ad un rifiuto da parte loro, l’AEEG imporrebbe questo nuovo metodo dall’alto. In secondo luogo si è preso la responsabilità di avvisare la presidente dell’urgenza di un incontro con i Comitati e della partecipazione degli stessi alla prossima riunione dell’AATO2. I Comitati per l’Acqua Bene Comune continueranno a vigilare ed attivarsi ogni qualvolta venissero messi in discussione gli esiti referendari, fiduciosi di un incontro con la presidente dell’AATO2 e di un invito ufficiale alla prossima riunione dei sindaci.

Coordinamento Marchigiano Movimenti per l’Acqua













lunedì 28 gennaio 2013

Come Ti uccido la Democrazia durante le vacanze

Il 28 dicembre, confidando nella distrazione per le feste natalizie, l’AEEG (Autorità per l’energia elettrica e il gas) ha deliberato il nuovo Metodo Tariffario per il Servizio Idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione del Referendum del giugno 2011, con il quale 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione pubblica dell’acqua, fuori dalle logiche di mercato e per l’eliminazione dalla bolletta della “remunerazione del capitale investito“, ossia dei profitti.
L’Autorità, infatti, ha varato un sistema di calcolo della tariffa che reinserisce il profitto, sotto le mentite spoglie del “costo della risorsa finanziaria” con il quale si riconosce ai gestori la copertura, tramite tariffa, di una percentuale standard del capitale investito.
Ma l’Autorità non si limita a questo.
Viene prevista la costituzione di un fondo per nuovi investimenti (FONI), nei fatti un tributo, considerato, però, costo di servizio e quindi inserito in bolletta, sulla quale, peraltro, inciderà anche l’ammortamento dei finanziamenti a fondo perduto (pubblici).